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    La quarta giornata della XX edizione del MGFF

    E’ arrivato al giro di boa il Magra Grecia Film Festival che anche nel suo quarto appuntamento non ha deluso le aspettative dei tanti spettatori che hanno affollato l’area Porto del quartiere marinaro di Catanzaro.

    Giovani attori in scena, registi di calibro, sceneggiatori ma, soprattutto, tanti inviti al sostegno dei più bisognosi e alla solidarietà in ogni sua forma.

    E si, perché il Festival nato per valorizzare i giovani talenti e tirare fuori dai cassetti quei primi lavori che altrimenti non avrebbero incontrato l’interesse del grande pubblico, ha proseguito in questa vent’esima edizione a sostenere chi di buono e bello porta avanti a favore dei più disagiati.

    Già portavoce della campagna plastic e paper free, non solo ha promosso la campagna a sostegno del Centro Calabrese di Solidarietà, ma ha portato a conoscenza l’immenso lavoro di altre due realtà cittadine.

    Nell’ambito del Magna Grecia Off, grande spazio, infatti, è stato dato al lavoro della “Fondazione Città Solidale” che da oltre un trentennio si occupa di offrire accoglienza, sostegno, supporto a persone in difficoltà oltre a contribuire a creare opportunità lavorative, e al Centro Integrato per la cura dei tumori della mammella, “Breast Unit”specializzata, appunto, nella diagnosi, nella cura e nella riabilitazione psicofisica delle donne con la neoplasia mammaria al seno.

    Sul palco del Magna Grecia rispettivamente, Mauro Vitaliano e Francesco Abbondante.

    In una serata in cui il posto della presentatrice storica Carolina Di Domenico è stato temporaneamente occupato dal marito Pier Ferrantini, ancora grande interesse ha incontrato l’altro tema che Gianvito Casadonte ha voluto affrontare nell’edizione 2023. Ovvero, la testimonianza di una Calabria produttiva e ricca di colore, gusto, convivialità, ma anche cooperazione nell’ambito del settore agroalimentare che sta vedendo coinvolti, tra gli altri, quattro dei più importanti consorzi che hanno creduto nel progetto magna Grecia Food Feast: quello del Bergamotto di Reggio Calabria, il Consorzio cipolla rossa di Tropea, il Consorzio clementine di Calabria e Nostrum bio.

    La quarta serata, alla presenza del dirigente del Dipartimento agricoltura Giacomo Giovinazzo, è tutta stata tutta dedicata alla conoscenza del “Consorzio di tutela del Bergamotto di Reggio Calabria”. Dei benefici di questa eccellente pianta officinale riconosciuta grazie allo studio dei suoi principi attivi solo nel 2008 (prima era addirittura considerato un prodotto pericoloso per la salute) se ne è ampiamente parlato attraverso il suo presidente Ezio Pizzi e il membro del Cda Giovanna Pizzi.  Una pianta e un frutto, il bergamotto appunto, la cui buccia viene oggi utilizzata anche a livello artistico per la realizzazione di vere e proprie opere d’arte. Ma se di buccia non era, un’opera d’arte realizzata da Luigia Granata e rappresentante proprio il Bergamotto di Reggio calabria, è stata donata all’attrice e modella Rocio Munoz Morales anch’essa ospite del Magna Grecia Film Festival.

    L’attrice, che nella stessa giornata ha presentato il suo secondo libro “Dove nasce il sole” dedicato alle donne e alla difficoltà di essere donna oggi e ai suoi diritti spesso negati, è stata donata la Colonna D’oro del festival realizzata dal brand GB Spadafora.

    Sempre sul palco dell’area Porto, e in contemporanea con le altre proiezioni che si sono susseguite nel centro città all’interno del Chiostro San Giovanni, a dialogare con il critico cinematografico Antonio Capellupo, lo sceneggiatore de “La timidezza delle chiome” Emanuele Milasi e il regista, sceneggiatore e direttore della fotografia, Daniele Ciprì.

    Presidente di giuria per la sezione Documentari, Ciprì, anch’esso assegnatario della colonna d’oro dei vent’anni del Mgff, ha parlato della sua grande voglia di scoprire nuovi talenti. Giovani registi dai quali si può attingere molto dalla loro voglia di fare e di scoprire nuove tecniche, “Amo lavorare con i giovani – ha detto il regista – amo provare e mettere in campo con loro nuove forme e nuove energie ma, soprattutto, bello ed importante è lavorare senza vincoli”. Un messaggio importante nelle sue parole, e un auspicio per le giovani leve del cinema italiano.

    Poi la proiezione del quarto film in concorso per la sezione opere prime e seconde italiane, “La Caccia” di Marco Bocci.

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