La quarta giornata del Magna Græcia Experience si è aperta con la proiezione di Storia di una ladra di Libri di Brian Percival, racconta la storia di Liesel, una bambina che viene adottata all’età di nove anni, vive con i genitori in un quartiere operaio in Germania. Testimone del nazismo, la ragazza trova conforto nei libri che ruba per imparare a leggere. La parola è l’altra protagonista del film, un mezzo potentissimo che permette ai protagonisti di fuggire dal mondo orribile in cui si trovano.
Il quarto protagonista della giornata è Andrea Maggi che viene accolto dai ragazzi con un coro da stadio, idolo dei telespettatori del Collegio, docu-reality della Rai, il professore Maggi ha intrattenuto più di 500 ragazzi provenienti da diverse scuole di Catanzaro, entusiasta della mattinata trascorsa con gli studenti ha insegnato loro una lezione sulla cultura e sull’importanza delle parole, soprattutto sul tema della guerra.
Numerosissimi gli interventi dei ragazzi che hanno rivolto alcune domande relative al film e non solo al professor Maggi “il sapere è come il sale che si aggiunge agli alimenti per insaporirli. Il mio sale è la letteratura, è la poesia, sono i libri, ognuno di noi deve trovare il proprio sale per dare sapore alla vita” ha detto.
Si è discusso molto sull’impronta storica e sulla natura delle guerre, della scintilla che provoca un conflitto e di come la vera vittima di tutto ciò sia la verità: “La prima vittima che la guerra fa è la verità, non a caso quando cessano le parole, comincia il conflitto.” Quello che ha puntualizzato il professore Maggi, suscitando approvazione dai ragazzi in platea, è proprio la storia che viene studiata alla loro età, prima e dopo, spiegando che i conflitti e la violenza occupano una gran parte della memoria storica ma ha anche detto “in tutte le specie c’è la violenza, anche nell’uomo. Nel mondo animale però la violenza serve a proteggere, a difendersi dai predatori, mentre per gli uomini si innesca un meccanismo perverso per cui la violenza procura piacere” ed è proprio questo il problema di quello che provoca una guerra, il sovrastarsi l’uno con l’altro, il primeggiare di una Nazione rispetto ad un’altra prendendo come esempio l’olocausto e di come Hilter desiderasse la razza perfetta, sterminando un’intera popolazione perché considerata inferiore.
Tutti meccanismi, appunto, innescati da un perverso sadismo nei confronti di persone, ambienti ed esseri viventi.
L’agenda 2030 e il conto alla rovescia
Un altro argomento inseritosi all’interno della chiacchierata con Andrea Maggi è quello della crisi ambientale che stiamo vivendo, il conto alla rovescia è cominciato e abbiamo circa sette anni di tempo per riprendere in mano la situazione e rendere questo mondo vivibile ancora per un po’, per evitare di lasciare ai nostri futuri figli e alle future generazioni, il nulla.
I ragazzi hanno risposto bene a questo argomento, sottolineando il fatto che nelle scuole se ne parli molto. Dobbiamo lavorare per mantenere le condizioni affinché si possa realizzare la pace, poiché nell’antichità era a causa delle scarse risorse che scoppiavano i conflitti, per far sì che questo non accada più, bisogna fare le cose nel giusto modo, scegliere il bene anche se, per citare il professor Maggi “il bene non è mai la strada più facile ma sicuramente è quella giusta”.
Andrea Maggi conclude con una lezione di vita che “non dimenticherà mai”, un messaggio che ha voluto regalare agli studenti, quello che gli disse un imbianchino di Belluno che fece 10.000 km per andare in Nepal ad aiutare la popolazione nepalese dopo il terremoto che aveva colpito il Paese: “Il 99% delle persone è buona, poi l’1% è cattiva e tiene sotto scacco tutto. Se il 99% di noi trovasse la forza di mostrare questa bontà e questa bellezza che ha dentro, le guerre scomparirebbero in cinque secondi. Basta solo togliere fiato ai cattivi.”