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    Richard Gere: Colonna d’oro alla carriera al MGFF 2022

    Richard Gere è l’eterno sex symbol. Una carriera iniziata nell’Ottanta e tutt’oggi in auge, in grado di considerare l’attore statunitense come uno dei migliori della sua generazione.

    Dopo il David di Donatello come miglior attore straniero del 1979 per “I giorni del cielo di Terrence Malik”, Gere riceve la Colonna d’oro alla carriera al Magna Graecia Film Festival di Catanzaro, in cui sarà protagonista di una Masterclass e di una mini-retrospettiva nella quale saranno proiettati i film: Ufficiale e gentiluomo (1982) e Pretty Woman (1990).

    Le origini di Richard Gere

    Dalla Central High School di North Syracuse al corso di filosofia della University of Massachusetts Amherst. È il 1969 quando sceglie di abbandonare gli studi e lanciarsi verso una carriera attoriale. Debutta infatti sul palcoscenico teatrale e, sebbene non abbia mai vinto un Oscar, è pluricandidato ai Golden Globe e dovrà aspettare sino al 2003 per vincerlo con il musical “Chicago” di Rob Marshall.

    La carriera cinematografica di Gere si apre sin da subito in maniera entusiasmante e florida, dimostrando di poter essere piena di successi intramontabili. Infatti, dopo qualche apparizione discretamente importante, è con “American Gigolò” di Paul Schrader che inizia a collezionare successi.

    Siamo negli anni Ottanta, Richard Gere debutta sul grande schermo in ruoli romantici che mettono il risalto il suo talento recitativo, ma anche il fascino e la sua bellezza. Dall’amore impossibile del gigolò Julian Kay, due anni dopo veste la divisa di Zack Mayo in “Ufficiale e Gentiluomo“, diretto da Taylor Hackford.

    Da principe azzurro a uomo senza scrupoli: i mille volti di Richard Gere

    Il successo è garantito e strabiliante. Nel corso degli anni Ottanta compare in altri otto film di discreto successo, alcuni memorabilia di interpretazioni avvincenti come “Gli Irriducibili“, ma il boom mondiale torna nel 1990 con “Pretty Woman“.

    Garry Marshall, regista di Pretty Woman, coglie l’intensità come coppia scenica tra Richard Gere e Julia Roberts, lei bellissima, fresca, ancora poco conosciuta e con un bellissimo sorriso, lui affascinante, già noto ai rotocalchi, perfettamente in linea con il personaggio di Edward Lewis.

    Richard Gere e Julia Roberts in “Pretty Woman” (1990) Photo by Moviestore/REX/Shutterstock

    Il film è un successo clamoroso, tanto che il regista li riunisce anche in “Se scappi ti sposo” dopo soli due anni, ottenendo quella stessa chimica giocosa, nonostante il film non abbia poi replicato il successo del precedente.

    Gli anni Duemila non deludono le aspettative, Gere incarna il romantico e lacrimevole partner di Winona Ryder in “Autumn in New York” e nel 2002 diventa l’avvocato senza scrupoli Billy Flynn in “Chicago“, il musical in cui lavora accanto a Catherine Zeta-Jones, Renée Zellweger e Queen Latifah.

    Richard Gere attore e performer

    Gere è un indiscutibile esempio di artista versatile e la sua filmografia lo dimostra attraverso la varietà di ruoli interpretati in cui figurano opere drammatiche, musical, thriller e commedie. Il talento non si compra a grammi e Gere lo sa bene.

    Nel corso della sua carriera ha abilmente saputo dosare le sue performance, riuscendo a riscoprirsi cantante e ballerino superati i 50 anni. È il 2004 quando danza in coppia con Jennifer Lopez in “Shall We Dance?” in cui la figura maschile di uomo, professionista e marito, è posta nella sua più intima e trasparente fragilità.

    L’attivismo attivo di Richard Gere

    Oltre ad essere un grande professionista, Richard Gere è impegnato da sempre su tematiche diverse: da quelle socio-ambientali a quelle sanitarie, culturali e politiche.

    Scena dal film “La frode” scritto e diretto da Nicholas Jarecki (2012)

    Fin dagli anni Ottanta il protagonista di Pretty Woman finanzia la ricerca contro l’AIDS e continua a dedicarsi ad iniziative ed eventi di sensibilizzazione soprattutto in India, terzo Paese al mondo per numero di contagi da virus Hiv. Ha contribuito a realizzare una struttura per donne e bambini affetti dall’Aids e ha lanciato la Gere Foundation India Trust.

    Il suo impegno a favore di migranti e senzatetto lo ha condotto nell’agosto 2019 sulla nave bloccata nelle acque di Lampedusa con 138 persone. Gere è salito a bordo in segno di solidarietà per portare viveri, pagati da lui, com’era già accaduto nel 2016 a Taormina, dove in qualità di presidente onorario del Taormina Film Fest, incontrò migranti e operatori del centro d’accoglienza con i quali ha condiviso un pranzo.

    Nel 2014, per il film “Time Out Of Mind” – tradotto in italiano come “Gli invisibili” – Richard Gere è diventato un senzatetto di New York, per raccontare le storie dei veri homeless della City. Nel 2019, Gere si è schierato a favore del popolo curdo, aggredito dal regime turco di Erdogan, così come aveva fatto nel 1999, in occasione di una sua visita in un campo profughi del Kosovo, sollevando la questione dei rifugiati di una guerra a livello internazionale.

    Tra i numerosi impegni internazionali, Richard Gere si è anche impegnato a dare voce a persone che vivono situazioni di estrema difficoltà e non riescono ad essere ascoltati dei leader mondiali, schierandosi a difesa dei diritti umani delle popolazioni indigene di tutto il mondo. Sulla tematica, ha contribuito anche alla redazione del libro “We Are One: A Celebration of Tribal Peoples”, pubblicato nell’ottobre 2009.

    Le campagne a favore dell’indipendenza del Tibet

    Di fede buddista, Richard Gere supporta da svariati anni la campagna a favore dell’indipendenza del Tibet. È il co-fondatore della Tibet House e presidente dell’International Campaign for Tibet, oltre ad essere un fervente sostenitore del leader spirituale del Paese, il 14esimo Dalai Lama.

    È celebre il suo intervento nel 1993, dal palco degli Oscar, dove ha denunciato l’operato del governo della Cina. Quella presa di posizione politica gli impedisce tutt’oggi di partecipare alla cerimonia come presentatore e di accedere nella Repubblica popolare cinese.

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