Giunge al giro di boa la diciottesima edizione del Magna Grecia Film Festival che non ha disatteso le aspettative dei tanti nell’assistere e prendere parte attiva a quella che è stata definita la grande festa del cinema e della solidarietà.
Tanti gli ospiti che si sono susseguiti sul red carpet dell’area Porto, dai documentaristi agli attori e ai giovani registi, fino all’atteso ospite d’eccezione della serata: Nicola Gratteri.
Il magistrato antimafia, Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Catanzaro, è stato insignito della Colonna d’oro per l’impegno e la dedizione nel vedere riscattata una terra ultima tra le ultime. Poi la proiezione del film in concorso e il saluto al pubblico del Magna Grecia Film Festival di Federica Luna Vincenti per la proiezione in anteprima “L’ombra di Caravaggio” di Michele Placido.
Sul palco del MGFF 18: l’intervista a Nicola Gratteri
Un festival improntato sulla legalità quello del 2021, sottolineato dalla gradita presenza del Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri che dal palco calcato dalle star nazionali ed internazionali oltre che dalle eccellenze italiane calabresi, ha voluto lanciare l’ennesimo monito alle nuove generazioni.
Al medesimo scopo, Gratteri ha preso parte al lavoro di Giulia Minoli ed Emanuela Giordano in “Se dicessimo la verità” e ha affrontato il tema nei suoi numerosi scritti, curati assieme ad Antonio Nicaso, giornalista e storico delle organizzazioni criminali.
“È importante il lavoro che si sta facendo con i giovani e per i giovani perche le scelte di campo che si fanno in quella particolare età e ti accompagnano per tutta la vita. In quest’era consumistica e dai pochi valori, i bambini vengono spesso trascurati da parte dei genitori, e solo quando vediamo che li stiamo perdendo, cerchiamo di comprarceli con cose costose”.
Nicola Gratteri
Un’attenzione che dura pochi secondi e che di certo non è educativa, secondo il magistrato, poiché quando si arriva a fare ciò è già troppo tardi e non si è riusciti a fare capire ai ragazzi quello che è giusto da quello che è sbagliato.
“È per questo motivo che incontriamo spesso i ragazzi ed entriamo nella scuole a loro parliamo della non convenienza a delinquere e dal non farsi distrarre da un mondo consumistico dove si conta in base a ciò che si ha e non a ciò che si è. Se riusciamo a fare capire tutto ciò e a creare un dialogo con loro, catturandone l’attenzione, allora potremmo dire di avere fatto un piccolo passo in avanti”.
Nicola Gratteri
Concorso Documentari: “The Rossellinis” di Alessandro Rossellini
I documentaristi Davide Lorenzano e Alessandro Rossellini aprono la giornata presentando alla stampa le opere documentaristiche in concorso, partendo dalle difficoltà e aneddoti familiari in “The Rossellinis”.
Alessandro Rossellini è protagonista assieme ai parenti Isabella, Renzo e Tommaso. Impegnato nella continua ricerca di ritrovare se stesso quest’ultimo, cercando di combattere quella che ha definito una “Rossellinite”, il nipote del grande regista e genio del cinema, attraverso i media si è raccontato non nascondendo le croniche difficoltà a dovere lottare tra l’essere e l’apparire.
Meno complicato dal punto di vista umano, ma non certo da quello della ricerca della verità, è il viatico dello studioso e regista Lorenzano (in concorso con il documentario “L’Abbraccio”) che trattando il tema della morte del magistrato Antonino Saetta, assassinato da Cosa Nostra assieme al figlio Stefano, ha parlato di “Storie del sud chirurgicamente trascurate” e della volontà distorta a far si che alcune storie vengano volontariamente tenute sotto il tappeto.
Temi di fallimenti civili, di ingiustizia sociale, di discriminazioni e dolore che in qualche modo sono stati riportati alla stampa anche da Margaret Madè e Rita Abela, due delle protagoniste del film storico “Il mio corpo vi seppellirà”. Le “Brigantesse” che sotto la regia di Giovanni La Parola, danno voce e forma al riscatto delle donne e al sentimento della sorellanza.
Più leggero l’incontro con l’attrice comica e leader della stand-up comedy italiana, Michela Giraud che, ironizzando sulla classifica che la vede quest’anno inserita nella lista della Forbes Italia tra le prime 100 donne che più si sono distinte per creatività, impegno e tenacia, ha evidenziato la verità sacrosanta di “essere meno intellettualoidi e più se stessi”.
Masterclass di John Savage
Protagonista della terza masterclass in programma, il grande attore e presidente di giuria per le opere prime e seconde internazionali, John Savage intervistato per il pubblico del Magna Grecia Film Festival dalla giornalista ed esperta di cinema, Silvia Bizio. Partendo da una giovinezza fragile che lo ha visto ammalarsi sin dalla giovanissima età che lo ha costretto a i primi anni della sua vita a necessitare di polmoni d’acciaio. John Savage oggi ha all’attivo ben 200 opere di successo.
“non è impossibile superare i problemi della vita”
John Savage
La sua problematica da bambino lo ha portato a leggere molto e a dedicarsi al bel canto. A 13 anni era già stato notato e a 15 approdò a Broadway dove lo indirizzarono al teatro. Da qui la sua lunga carriera fatta di studio e sacrificio.
“Parte tutto dalla giovane età, da quella fase della vita dove i bambini sono capaci di assorbire tutto e di guardare al bello delle cose”.
John Savage
Il bello delle cose, John Savage lo ha trovato al Magna Grecia Film Festival, constatando in prima persona come la kermesse in questione sia capace di “portare tanta gente a stare insieme e condividere esperienze e a confrontarsi”.
Magna Graecia Award
Ancora premi e riconoscimenti per il lavoro su un territorio difficile e dalle mille sfaccettature.
La prima colonna d’oro della quinta giornata del Magna Grecia Film Festival 2021 è andata al procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, con la seguente motivazione:
“Per l’uomo che ha scelto di dedicare la propria vita al più importante dei valori, la legalità, procuratore della Repubblica italiana. In prima linea nella lotta alle mafie, e da sempre vicino alle giovani generazione che da sempre attraverso il suo lavoro quotidiano cerca di avviarli alla cultura dell’antimafia. La sua levatura morale è per tutti noi un faro nella notte più buia che ci rende orgogliosi di essere italiani”.
La seconda colonna d’oro è andata all’antropologo Vito Teti. Uomo di cultura capace di esporre temi che toccano il cuore e valorizzano attraverso le parole luoghi e radici. La motivazione del premio sta nel fatto che i suoi “scritti indagano con poesia e lucidità, il sud Italia, la Calabria e i le profonde radici dei suoi figli, scavando nelle storie e nelle tradizioni di un passato da salvaguardare e mantenendo nel contempo uno sguardo alle sfide del futuro. Un intellettuale che non ha mai smesso di fornirci nuove chiavi di lettura per raccontarci alla nostra terra con quell’orgoglio e quell’amore che merita”.
Concorso Documentari: “Il paese interiore” di Luca Calvetta e “The Rossellinis” di Alessandro Rossellini
Al Chiostro San Giovanni di Catanzaro per la sezione dedicata agli “Sguardi di Calabria”, il film di Luca Calvetta “Il paese interiore” ispirato all’opera dell’antropologo Vito Teti e la cui proiezione è stata arricchita dalla voce narrante di Ascanio Celestino.
A seguire, i “The Rossellinis”. Film vincitore di un premio ai Nastri d’argento e una candidatura al David di Donatello. Un lavoro intimo di Alessandro Rossellini, nato dalle esperienze personali e dal racconto di una famiglia votata al cinema.